NEWS

Licenziamenti economici, per il datore l'onere di indicare eventuali mansioni non equivalenti

Nel caso di un licenziamento motivato con la soppressione del posto di lavoro, il datore di lavoro, in presenza di altre posizioni aziendali disponibili, sia pur di contenuto professionale inferiore, ha l’onere di prospettare al lavoratore la possibilità di essere utilizzato in tali mansioni non equivalenti quale alternativa al programmato recesso datoriale. La Corte di cassazione ha affermato questo principio con la sentenza n. 26467 deposita il 21 dicembre 2016, nella quale ha rimarcato che, al fine di corroborare la validità del licenziamento, il datore di lavoro ha non solo l’onere di dimostrare l’insussistenza di posizioni alternative di carattere equivalente rispetto al bagaglio di competenze possedute dal lavoratore, ma anche di provare di avere proposto al medesimo lavoratore, senza ottenere il suo consenso, l’opzione per il reimpiego in una mansione di contenuto professionalmente inferiore.

Condividi: